Monumento Ad Ulisse
1989
Il monumento, realizzato negli anni ’80 dallo scultore calabrese Maurizio Carnevali, vuole essere un tributo alla teoria dello studioso tedesco Armin Wolf che ipotizza che Tiriolo fosse la Terra dei Feaci, di Alcinoo e Nausicaa, cantata da Omero nell’Odissea.
La scultura presenta diversi personaggi. Il primo, alla sinistra di chi guarda, raffigura Bacco, scolpito col calice in mano: la sua presenza è motivata dal ritrovamento a Tiriolo della tavola di bronzo del 186 a.C. riportante il testo del Senatoconsulto sui Baccanali, con cui i Romani proibivano i culti dionisiaci.
In una conca a forma di nave con su la prua una testa di uccello, si snodano altre due figure: una femminile, bene evidenziata dal volto sino al seno, l’altra Marte col viso nascosto, addossata alla roccia nell’atto di impugnare la spada. La figura femminile della scultura è ambivalente: rappresenta Nausicaa, se correlata ad Ulisse, Venere se posta in relazione a Marte.
Ulisse, eretto, occupa la posizione centrale, coincidente con l’albero della nave che costituisce il contenitore figurativo dei personaggi. Ulisse è raffigurato con due volti. Essi, ben definiti, seguono il sole dall’alba al tramonto e guardano il duplice mare (lo Ionio e il Tirreno, ben visibili da Tiriolo) che dal principio alla fine è lo sfondo grandioso dell’azione di Ulisse.