Antiquarium Civico
Il Museo Archeologico (Antiqurium) è testimonianza lampante della ricca storia vissuta dal territorio Tiriolese. Avente sede al piano terreno dell’ex municipio, è stato inaugurato nel 1995 e raccoglie reperti di provenienza locale che coprono un vasto arco cronologico, dall’età della pietra a quella medievale. All’ingresso, in alto, si possono ammirare due stemmi nobiliari in pietra, uno dei quali dei principi Cigala (XVI-XVIII secolo). Nella prima sala a sinistra dell’ingresso, sono esposti manuali litici provenienti dalle grotte del monte Tiriolo, quali punte di frecce e raschiatoi di ossidiana (età neolitica). L’età del Bronzo e del Ferro sono testimoniate dai ritrovamenti fatti in località Donnu Pietru (asce, fibule, aghi, laminette, chiodi, ecc.). La maggior parte dei reperti esposti si riferisce alla facies brettia, dunque al IV-III sec. a.C.: ceramiche, terrecotte architettoniche, antefisse, statuette votive in bronzo, monete, epigrafi, un’iscrizione in greco su una laminetta di piombo contenente una maledizione (defixio) e armi; tra queste segnaliamo due elmi italici di bronzo.
Al 186 a.C. risale la tavola bronzea con il famoso testo del Senatusconsultum de Bacchanalibus, ritrovata nel 1640 e donata dal Principe Cigala all’imperatore Carlo VI: l’Antiquarium ne espone una copia poichè l’originale è custodito a Vienna. Ancora, nella sala sono esposti oltre ad un grande vaso (pithoi), un piccolo repertorio di oggetti pertinenti all’età romana e medievale quali condutture per l’acqua, ceramica (terra sigillata e invetriata) -, nonché una serie di piatti e stoviglie (XVII secolo) provenienti dallo scavo del castello feudale.
Nel 2008, durante i lavori di costruzione di alcune villette in località Castaneto, spunta una necropoli. Fra le tombe ne emerge una in particolare: si tratta di uno dei pochissimi esempi di tombe monumentali brettie. Attualmente essa è esposta nella seconda sala dell’Antiquarium.
La tomba risale al IV-III secolo a.c. di forma rettangolare (2,70x 4,00 m), è composta da blocchi di calcare locale. Sulla parte anteriore sono scolpite due semicolonne scanalate. A causa dell’infiltrazione di acqua e alle violazioni subite in antico, all’interno l’ordine della deposizione era sconvolto: la teca in laterizi posta al centro della tomba ospitava i resti del defunto più antico, mentre i resti degli altri defunti erano sparsi sul pavimento attorno alla teca. Sono stati rinvenuti anche alcuni oggetti facenti parte del corredo funerario quali lacrimatoi e unguentari, un cultrum, i frammenti di una statuina equina, strisce di cuoio.