Agazio Guidaceiro
La prima Università di Stato (articolata in quattro facoltà) sorse a Parigi nel 1531 per volontà di re Francesco I e programmazione del suo consigliere Guglielmo Budè divenendo presto qualificato centro culturale e strumento della Rinascenza in Francia.L’istituzione permane tuttora con la denominazione di Collége de Françe. Una delle cattedre fu affidata al calabrese Agazio Guidacerio che già dal primo anno tenne la cattedra di lingua e cultura ebraica.
Guidacerio nacque a Rocca Corace (o Falluca) nel 1477 da famiglia di cospicua posizione sociale (suoi esponenti furono possidenti, mercanti, ecclesiastici, amministratori). Presumibilmente studiò a Catanzaro mettendo a profitto viva intelligenza, persistente capacità di studio e di memoria, forte volontà di essere e di dare in un ambiente giudaico-cristiano fortemente competitivo (il primo libro stampato in Calabria fu la Bibbia in ebraico) pervaso dai primi fermenti del rinascimento che egli contribuì a nutrire. Nel 1514 dedica a papa Leone X (che lo aveva chiamato ad insegnare all’Accademia di Roma) la prima edizione della sua Grammatica di ebraico alla quale non cessò mai di lavorare. Già discepolo del marrano Jacob Gabbai, amico di Sadoleto e di altri intellettuali accorsi a Roma, partecipò ad un eletto cenacolo culturale ed artistico pur proseguendo con
rigore e scrupolo nei suoi studi. Questo crogiolo culturale fu sconvolto nel 1527 dai lanzichenecchi che al comando di Gorge von Furstemberg effettuarono il famigerato “sacco di Roma” distruggendo e devastando tutto. Guidacerio (che aveva avuto la biblioteca bruciata) trovò riparo ad Avignone sotto la protezione di Sadoleto che era divenuto vescovo di quella diocesi. Il calabrese aveva già pubblicato vari saggi di ebraismo conosciuti anche all’estero, tanto che Guglielmo Budè nel costituire per volontà del re il Collége lo chiamò in cattedra, unico italiano. Gli altri docenti furono Postel (per le lingue orientali), Finè (per la matematica) e Pierre il Danese e Toissaint (per il greco). Calvino aveva rifiutato.
Grandissimo maestro di ebraismo, esegeta dei salmi davidici, autore scrupoloso e fecondo, rispettato dai colleghi, trionfava in aula attraendo folle entusiaste di
studenti.
Mori a Parigi il 1542 Le ricerche fatte in Italia, in Provenza ed a Parigi per ricostruire il suo percorso personale ed intellettuale sono costate non poca fatica per la difficoltà di reperire i testi da lui scritti, tuttavia fu più grande la gioia allorché sul frontespizio dei suoi libri era scritto “Calabre, Catacensis, ex Oppido Corraggu”.