Architetture rurali
Il Territorio intorno a Tiriolo è interessato da un certo numero di costruzioni ed insediamenti rurali che conservano alcuni aspetti particolari dell’architettura popolare di fine ottocento. Nella località “Sovarico” vi è un bell’esempio di insediamento rurale, con casina padronale, chiesa, frantoio ed abitazione dei fattori. Nelle vicinanze vi sono poi i ruderi di un piccolo mulino del settecento ed una serie di vasche per la captazione di un sorgente che forniva l’acqua al complesso.
Andando invece verso Sud-Est in località “Restella” troviamo tra gli altri un frantoio settecentesco che conserva il desco per la molitura delle olive, la grande pressa di legno di quercia con le viti a farfalla e le vasche per la raccolta dell’olio. Sopra il frantoio l’abitazione rurale alla quale si accede tramite una scala con passamano in tufo listellato e sagomato. A Sud del paese invece il località “Pratora – Santa Caterina”, a pochi metri dalla strada statale vediamo il villino estivo della famiglia Alemanni, interessante è la scala a due ali di stile tardo settecento, le cornici della gronda del tetto ed il finto bugnato del primo piano.
Lungo la mulattiera “Russo Frassu” si diparte il viottolo per “Santa Donata, Zimpida” quindi continuare per immettersi nella valle “Vaccarite” qui a Nord sulla nostra destra troviamo i ruderi del mulino “do Frassu” (nella foto), scendendo poi sulla nostra sinistra verso Santa Donata vediamo un piccolo mulino ad una sola macina con le mura ben conservate detto dal popolo “mulinieddru”, continuando la nostra passeggiata lungo il torrente tra gli ontani vediamo i ruderi di un altro mulino che a giudicare dalla grandezza dei muri doveva avere tre macine, più avanti, dove il torrente si immette nel fiume si vedono i ruderi di un ponte e dei canali che portavano l’acqua al mulino di Russo e a quello “do Cuerbu” o di “Tirieulu”. Sul versante di Miglierina abbiamo invece “u mulinu du finuecchiu” che conserva parte del tetto, le ruote, le caditoie e gli infissi, pare che fosse in funzione ancora nei primi anni ’50. Altri ruderi, quasi interrati si osservani in località “Rahjaniti”, due sul versante di Tiriolo e due su quello di Miglierina dove esisteva un caratteristico ed antico ponte di legno, oggi di cemento, che unisce la strada che collega Tiriolo con Miglierina.
Nella zona di “Santa Donata Zimpida” vediamo poi un ampio casino recentemente restaurato con grande stalla e un caratteristico fontanile, più avanti, verso Nord, in località “Caselle” troviamo una serie di piccole costruzioni dotate di forni per il pane e di caminetti. Verso Sud-Ovest in località “Corbizzano” si segnala una abitazione settecentesca dove leggiamo su un concio posto sotto l’architrave della porta principale la data di costruzione 1710. Al piano terra è la stalla, gli angoli della casa sono rafforzati da due poderosi barbacani, la facciata sud conserva un caratteristico balconcino di legno, vicino alla casa vi è l’orto ed i resti di una artistica fontanina settecentesca.